Francia : un viaggio tra i colori della Provenza

Itinerario di viaggio da fare in Provenza

Viaggiare ti lascia senza parole, poi ti trasforma in un narratore (Ibn Battuta)

Racconto di viaggio di Viviana

Si parte. La stagione è quella giusta, lo spirito anche. Inizia il nostro tanto desiderato tour della Provenza.

PRIMA TAPPA : COSTA AZZURRA – PROVENZA E PARCO NATURALE DEL VERDON

Arriviamo all’aeroporto di Nizza e attendiamo tre ore per il noleggio auto grazie a Europecar, perdendo così il pomeriggio che avremmo dedicato volentieri a Grasse, la città dei profumi. Ma il nostro umore è ancora alto e ci dirigiamo subito a Riez (140 km verso nord-ovest), dove trascorriamo la prima notte.

Dormire in questa parte della Francia vuol dire avere la fortuna di incontrare delle donne eccezionali. Le ammiri godersi la vita a sorsi di buon vino, corse in bici, tra una baguette e un libro, nei loro abiti vintage. Capelli scompigliati e trucco minimal. Parbleu! Quanto sono affascinanti!

La prima donna francese che incontriamo è la proprietaria dellHotel des colonnes: Geraldine! La sua chambre d’hôtes, piena di tessuti, colori e spezie, è pervasa in ogni angolo dalla sua personalità, dai suoi viaggi. Ospite d’onore, un mastino francese, Betty Boop che vedete nella foto, insieme alla fidata cornacchia nera, sua amica.

Da Riez è possibile raggiungere facilmente lo straordinario paesaggio creato dalle Gole del Verdon: laghi, falesie, ponti, belvederi, sentieri. Una route panoramique da fare in bici, in auto o in moto. Soli o in compagnia. Non perdiamo tempo, lasciamo le  valigie, e ci tuffiamo subito in questo canyon straordinario. Tappa d’obbligo il lago di Saint-Croix dove potete fare un giro in pedalò sulle acque verde brillante.

Dopo un pomeriggio immersi nella natura, la serata la trascorriamo nel tranquillo borgo di Moustiers-Sainte-Marie, distante appena 3 km dall’ingresso del Parco Naturale Del Verdon. Tra i borghi più belli della Francia. Bello davvero! Saliamo 262 scalini lungo un percorso un po’ ripido, verso la Chapelle Notre-Dame de Beauvoir, una deliziosa chiesetta trecentesca aggrappata alla montagna. La mancanza di fiato è ricompensata da una bella veduta. Il borgo è tutto un susseguirsi di case dai colori pastello, piccole botteghe dove poter ammirare le famose maioliche smaltate “faïences” e romantici ristorantini che affacciano sul fiumiciattolo rumoreggiante.

SECONDA TAPPA: I MILLE COLORI DELLA REGIONE LUBERON

Lasciamo Riez alla volta di Avignon, ma prima, facciamo tappa al mercato di Fourcalquier, a Rustrell e a Roussillon (un percorso di 160 km verso ovest).

La Provenza abbonda di mercatini, quindi vi consiglio di controllare i giorni della settimana in cui si svolgono e visitarne qualcuno durante il vostro tragitto. Il mercato di Fourcalquier si tiene, ad esempio, il lunedì mattina e il giovedì pomeriggio per tutto l’anno; tutti i giorni al mattino da maggio a settembre; il mercoledì mattina da ottobre ad aprile. Quale miglior occasione per assaporare qualche prodotto locale e soprattutto Il formaggio francese, slurp!!!

Dopo qualche km giungiamo nel Colorado Provenzale, tra Rustrel e Roussillon. Tra i suoi sentieri che ricordano i paesaggi dei parchi americani dell’ovest, ripensiamo al nostro viaggio di nozze di un anno fa.

Roussillon è un gioiellino, con le sue case dalle sfumature giallo ocra. Mi raccomando, non perdetevela!

Non poteva neanche mancare una visita all’Abbazia di Sénanque di Gordes, la cartolina assoluta della Provenza. Una magnifica abbazia cistercense immersa nei  campi di lavanda dove riesco anche a realizzare un vecchio sogno: scorrazzare in quella macchia violacea in totale libertà (superando anche la paura delle api che si sentono in coro).

Prima di arrivare ad Avignon ci fermiamo un’ultima volta a Isle-sur-la-Sorgue, nel dipartimento della Vaucluse. Un carinissimo villaggio sull’acqua, romantico quanto Venezia, dove la fanno da padrone i mulini e l’amore per l’antiquariato.

TERZA TAPPA : AVIGNON

Ricordate quando vi parlavo delle donne francesi? Ecco. Se riuscite, prenotate qualche notte in più alla Petite Maison, a Villeneuve-lès-Avignon (circa 5 km dal centro di Avignone) dove, oltre a poter usufruire di una piacevolissima piscina ad uso comune con la proprietaria Isabel, sarà divertente conversare con lei, giocare con il suo cane e sentirsi come a casa. Vi presenterà la sua famiglia e vi darà ottimi consigli.

Piccola nota per gli “amanti” delle zanzare: in Provenza non esistono zanzariere! Le finestrelle azzurre tanto carine e idilliache sono nel pieno rispetto di una vita in campagna. Quindi armatevi di pazienza o chiudetevi dentro come abbiamo fatto noi!

Avignon è la città dei papi, del Rodano, del festival del teatro, dei numerosi bar e bistrot nelle piazzette. Qui si respira grande cultura!

Tappe veloci da fare nei dintorni sono: il pastellato borgo di Saint-Rémy de Provence, famoso per aver ospitato Nostradamus e van Gogh, e Les Baux de Provence, borgo arroccato su un altopiano roccioso nel cuore delle Alpilles che domina il paesaggio di Arles e della Camargue. Vi consiglio anche la visita alla Carrière de Lumières o “Cattedrale delle immagini” dove, tra le ex cave di bauxite, vi immergerete in una mostra d’arte  digitale (attualmente c’è quella su Van Gogh) accompagnata da musica.

QUARTA TAPPA: LA CAMARGUE (80 km verso sud)

Natura incontaminata e selvaggia, anima gitana, dove il turismo di massa non esiste, ma esistono fenicotteri rosa, cavalli bianchi e tori e si può fare birdwatching. Alloggiamo stavolta in un ranch, il Mande des Baumelles, dove ci attende un’insolita colazione, difatti con i pain au chocolat vediamo offrirci anche del salame di toro. I ristorantini offrono piatti di telline e gamberetti. Arriviamo a Saintes-Maries-de-la-Mer, considerata la capitale della Camargue, nonché meta dei pellegrinaggi annuali del popolo Rom, in venerazione di Santa Sara.

Ci allunghiamo alla città fortificata di Aigues-Mortes, ancora oggi racchiusa nelle sue alte mura, dalle quali si posso osservare le saline, dal caratteristico e suggestivo colore rosa, che costituiscono da secoli una delle principali risorse della città.

Il nostro viaggio continua con la visita di Arles e Aix, sulle orme di Van Gogh e Cézanne, tra mercati, fontane, calisson (tradizionali dolcetti provenzali) e madeleine. Ma abbiamo bisogno del mare e ci fermiamo a Ciotat, a 50 km da Aix-en-Provence. Altro b&b, Le Rayon Vert, altra donna francese. Questa volta siamo ospiti di Valérie, la proprietaria  tuttofare che si diletta a preparare un’ottima colazione. Il paesino non è tenuto benissimo per essere una meta estiva e per trovarsi a ridosso di favolose calanques, le calette più belle della Provenza. Noi facciamo un tuffo in quella di Mugel, acqua cristallina ma ghiacciata. Nel pomeriggio visitiamo Cassis, una delle perle della Costa Azzurra e nostra ultima tappa. Sulla via del ritorno dovete assolutamente percorrere la Route des Crêtes, uno spettacolo che vi porterete per sempre negli occhi.

Termina così il nostro tour, ripartendo da Nizza, che merita un capitolo a parte, anzi spero di tornarci per raccontarvela in un altro viaggio.

Tra i colori della Provenza: racconto e foto di Viviana Serafino

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4 Risposte a “Francia : un viaggio tra i colori della Provenza”

  1. Mi affascina molto la Provenza e mi piacerebbe andarci con un viaggio organizzato ai primi di luglio, sperando di essere ancora in tempo a vedere la lavanda in fiore. Probabilmente il periodo migliore sarebbe primavera, anche per via delle temperature, ma per me sarebbe più difficile organizzarmi.

    1. partenzasenzaritorno ha detto:

      A luglio è il periodo più indicato, se non l’unico per non perdersi i colori e i profumi dei campi di lavanda, ma sono sicura che in primavera come in autunno dev’essere un luogo speciale da visitare.

  2. Conosco molto bene la Provenza, è una regione che amo particolarmente e mi sono ritrovata nelle tue descrizioni di profumi e colori. In particolare concordo sulle acque ghiacciate della spiaggia del Mugel sotto la roccia adunca de La Ciotat!

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